Da (Huffington Post- fonte politicamente corretta) “A Gaza è necessaria
una "soluzione definitiva": "radere al suolo l'intera
città". Lo ha scritto il figlio dell'ex primo ministro israeliano Ariel
Sharon, Gilad Sharon, in un editoriale pubblicato ieri sul Jerusalem Post. "E'
necessaria una conclusione decisiva", ribadisce.”
Le tante virgolette possono confondere, ma, come si dice, meglio
abbondare. La Questione (anche questa parola è fatale) non cambia di molto, perché
il figlio di Ariel(eroe di Sabra e Shatila) si esprime (inconsapevolmente) bene
( o male). Tra “soluzione definitiva” e “soluzione decisiva” il richiamo a
precedenti storici è facile (e macabro). Il giovane Sharon forse non ricorda o
non ha studiato bene la storia, mettiamola così.
Però, a parte la preparazione in storia, il medesimo si esprime
compiutamente, infatti continua: "Gli abitanti di Gaza non sono innocenti,
sono loro ad aver eletto Hamas. La popolazione di Gaza non è in ostaggio, hanno
scelto liberamente e ora devono vivere con le conseguenze delle loro
scelte". Ecco, qui raggiunge perle di saggezza storica, perché richiama la
tecnica militare dell’assedio di città, tante volte usato in passato e
soprattutto richiama sul piano giuridico l’antico (veterotestamentario)
concetto di colpa collettiva: ovvero vanno eliminati gli interi popoli e non il
solo che commette reati.
Quando si dice il progresso dell’umanità…..
Per finire (nel silenzio di Huffington Post) il giovanotto aggiunge: "Dobbiamo
radere al suolo interi quartieri a Gaza". Anzi, "radere al suolo
tutta Gaza". "Gli americani non si sono fermati con Hiroshima, i
giapponesi non si stavano arrendendo abbastanza velocemente, così hanno colpito
anche Nagasaki".
“Annamo bene”…..direbbero a Roma.
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