sabato 12 novembre 2011
Fumo di Londra
Ora verrebbe voglia di parlare di Lavezzi e Cavani, ora che tutto volge secondo quanto già previsto, da anni e da molti. Non tutti, non quelli che fanno “l’informazione” in Italia.
Quello che si vuol sapere si sa, il brutto è che molti non vogliono sapere e considerano più comodo adeguarsi all’opinione prevalente e militare secondo le regole proprie delle tifoserie organizzate.
Ce l’avevano detto tanti anni fa che il processo di globalizzazione era diretto ad equilibrare la condizione di vita dei cinesi con quella degli europei: un po di più a loro, un po di meno a noi. Con quali quantità, che tempi e quali modalità non ce l’hanno spiegato (di sicuro Ballarò non ne ha parlato). Il tutto per permettere a Coca cola, Ibm ed altri di vendere i propri prodotti ad un miliardo ed oltre di cinesi. Guadagni enormi per le imprese e i loro amministratori, perdita di competività per le nostre imprese di fronte ai prodotti a basso costo dei cinesi, ai quali in cambio sono state spalancate le frontiere.
In una situazione così creatasi di perdita di redditività e di crisi del sistema produttivo si è provati a creare moneta a sbafo e dunque mutui bancari, carte di credito, prestiti a tutti, anche per andare in vacanza. Guadagni enormi per le banche e i loro dirigenti e collasso dopo pochi anni dall’inizio dello sbafo.
La via del risanamento finanziario del Paese, affidata a uomini del mondo bancario, servirà a completare l’opera come essa è iniziata e dunque non c’è da farsi illusioni: saranno lacrime e sangue. E sarà così perché molte delle sicurezze e dei principi che regolavano la “vita di prima” sono ormai in forte attenuazione, stanno per scomparire.
Non c’è più voglia di democrazia, ne abbiamo avuta troppo, dicono. Ora è il tempo delle decisioni dei competenti. La crisi economica è affrontata, come si vede, dalla BCE e non certamente dal Parlamento europeo. I decisori sono tutti di estrazione bancaria, proprio di quelle banche che hanno prodotto i guasti presenti. I parlamenti nazionali (tranne quello tedesco) hanno solo funzione di ratifica di quanto deciso a Strasburgo. Le elezioni sono un lusso che non ci possiamo permettere.
Che dire. Ancora il 31 luglio 2008 il Parlamento italiano approvava all’unanimità (nella calura estiva e con disinteresse di tutti)la ratifica del trattato di Lisbona, ultimo dei trattati che hanno via via estorto sovranità alla nazione per affidarla agli organismi europei (quali?) ovvero alla Banca centrale europea. In altri Paesi europei almeno hanno fatto referendum popolari, da noi no.
D’altro canto viene meno il principio di determinazione dei popoli con la scusa dell’intervento umanitario. Altrove le cose vengono risolte più facilmente con una delibera di comodo dell’Onu e via con le bombe.
Tempi cupi per il mondo: c’è chi ritiene di avere una missione universale da compiere e guai a chi si mette di traverso.
Insomma a noi è andata meglio,in fondo abbiamo ancora il Parlamento pieno dei nostri rappresentanti che fanno finta di guidare il Paese, mentre altri dirigono l’orchestra.
Si farà quello che Berlusconi aveva promesso di fare al momento della sua discesa in campo(1994) e che non è stato capace di fare e si farà quello che gli oppositori agognavano di fare ma che non potevano fare perché tirati dalla giacchetta dai soliti guastafeste. Tutti insieme, essendo incapaci di risolvere i problemi, daranno fiducia e sostegno ai veri padroni della politica, alzando la mano, battendo le mani e convincendosi che sì la modernità, il progresso è questo: bombetta, ombrello e fumo di Londra. Very nice!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento