
Capita di sentire notizie clamorose da Napoli che riportano non solo di una grande operazione di sequestro di beni e di arresti di persone riferibili al contesto camorristico, ma capita soprattutto di sentire di indagini a carico del capo della Squadra mobile della città devastata dalla camorra, dalla illegalità di tutti i tipi e ora dai rifiuti.
Difficile farsi un’idea di quello che è appena annunciato, ma il clamore si percepisce tutto, anche dalle parole del capo della magistratura inquirente.
Cosa colpisce? Il poliziotto arrestato in pratica era quello che in America chiamano “dead man walking” il “morto che cammina”.
Interessanti i commenti e le parole in interviste dallo stesso rilasciate nelle settimane scorse e alcuni mesi fa. Pisani, il capo della squadra mobile, aveva espresso alcune valutazioni non alla moda nel tempo del conformismo politico-giudiziario. Basta riprendere queste interviste per capire quanto è grave affermare che spesso in una grande città il fenomeno del riciclaggio del denaro sporco ha a che fare con l’esigenza di professionisti di investire soldi incassati al nero o affermare altre considerazioni non allineate col pensiero dominante.
La vulgata generale non permette espressioni di pensiero di questo tipo, ma la realtà percepita mostra che è vero. E figurarsi se nella grande città di Napoli si possono macchiare camici e colletti bianchi al posto della più confortevole attribuzione di colpe alle varie gerarchie malavitose, così come ci viene narrato da qualche anno sulla falsariga della lotta contro gli indiani del West.
La realtà evidentemente è più complessa è ragionarci sopra, come ha fatto Pisani, diventa pericoloso. Al netto di cose che non è dato sapere al momento, risultano particolarmente inquietanti le risposte e le considerazioni che si leggono nelle interviste citate. Vale la pena di ricercarle con Google e leggerle.



