Percezione e realtà dei fenomeni umani. Tema interessante.
Qualche studioso di politica internazionale afferma che già da alcuni anni viviamo nella III guerra mondiale; eppure nessuna bomba ci ha sfiorati. Scienziati ci allarmano su disastri prossimi venturi come effetto di consumi irrazionali; statistiche e studi riscontrano tali allarmi. Eppure stiamo bene, o quasi.
Definire i problemi non significa avvertirli sulla propria pelle. La crisi c’è, tanti indicatori lo affermano. La percezione è diversa perché diverse sono le condizioni di vita e non sempre sono prossime a noi. Ma a proposito di questi argomenti non è tanto la percezione o la realtà dei singoli che preoccupa.
Il rapporto Svimez di cui si parla in questi giorni fotografa in maniera realistica la situazione del Mezzogiorno. Quello che allarma è il propagarsi di studi o di semplici opinioni che velatamente disegnano un quadro che vede in prospettiva uno slittamento del sud nel senso dell’abbandono e della divaricazione con il centro nord d’Italia. Questi segnali sono sempre più ricorrenti e non vanno presi sottogamba. Del resto, se un intero stato si ritrova con quasi due milioni di miliardi di debito pubblico, a qualcuno verrà in mente di amputare un arto per assicurarsi la sopravvivenza. Il federalismo tra regioni così diverse e distanti non può non nascondere da parte di qualche furbo un orizzonte di questo tipo.
Viviamo un’epoca in cui le cartine geografiche mutano rapidamente, perché non dovrebbe accadere da noi?
martedì 20 luglio 2010
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