
Nel 1957 il futuro presidente degli Stati Uniti, John Kennedy, scrisse “I ritratti del coraggio”, un testo nel quale raccontava della vita e delle opere di otto uomini politici, esaltandone capacità e spirito di abnegazione. Il testo, premio Pulitzer, ancora oggi è pubblicato e apprezzato.
Trovare nelle vetrine delle librerie in Italia testi analoghi di questi tempi è difficile. Abbondano testi che divagano tra il catastrofismo millenarista alla 2012, le sconcertanti ricostruzioni parareligiose alla Dawn Brown e le discussioni tra Corrado Augias (ex razionalista) e Vito Mancuso (ex prete). Qui e là qualche ulteriore romanzo che viaggia tre metri sopra il cielo (Moccia) o l’ultima biografia di Celentano. I tempi che viviamo in questo Paese non suggeriscono di più e di meglio. Del resto le cronache lo dimostrano.
Eppure si potrebbe scrivere qualcosa che faccia riferimento a virtù, capacità, esperienze esaltanti e in questo Paese non mancano esempi significativi.
Si potrebbe iniziare con Amedeo Guillet, militare, politico, ambasciatore, morto proprio in questi giorni a 101 anni: la vita straordinaria di un personaggio pari a Lawrence d’Arabia.
Rodolfo Siviero, detto “ 007 dell’arte” fu studioso di storia dell’arte negli anni ’30 e durante la guerra si occupò con notevoli rischi del recupero delle opere trafugate dai tedeschi. Per tali attività subì carcere e tortura durante la Resistenza.
Non molti sanno che la fine politica di Mussolini (quella relativa al ventennio) ebbe un autore e non poteva che essere un normale carabiniere. Il tenente Paolo Vigneri della Benemerita operò l’arresto a Villa Savoia del duce e capo del Governo, con fermezza e cortesia, appena dopo la fine del colloquio con il Re nel pomeriggio del 25 luglio. Dopo le vicende degli ultimi mesi della guerra il tenente Vigneri si dedicò all’attività di notaio e parlò poche volte di quell’avvenimento.
Filiberto Guala, ingegnere, fu incoraggiato dai suoi amici (don Orione, Giovan Battista Montini) ad occuparsi di industria. Fu direttore generale per il Piano casa varato nel 1948 (Piano Fanfani) che dette alloggi accoglienti a tanti italiani dopo i disastri della guerra. Fu anche il primo direttore generale della Rai e dunque della televisione italiana. Alla fine delle sue esperienze di dirigente si fece sacerdote ed entrò in convento.
Potremmo aggiungere tanti altri personaggi , conosciuti o meno,che per un verso o un altro hanno rappresentato capacità e coraggio (ovviamente Enrico Mattei…Ilio Barontini… Carlo Borsari…) ma viene il dubbio che nell’epoca di Mtv e dell’Isola dei Famosi sia del tutto inutile. Meglio adeguarsi.
Per chi fosse interessato basta Wikipedia.
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