lunedì 27 settembre 2010

Tengo famiglia

“Dal 25 agosto scorso incassa una pensione da 10mila euro lordi e ha diritto ad una buonuscita da 400mila. Frisullo è noto alle cronache per altri motivi. Ex vice di Vendola, il 18 marzo scorso venne arrestato con l’accusa di associazione a delinquere, turbativa d’asta e presunte tangenti nell’ambito della sanità”.
“Franco Frattini: un uomo, due stipendi. O meglio uno stipendio e un’indennità. Stipendio italiano, quel che spetta a un ministro. Indennità europea, quella che si versa agli ex Commissari dell’Unione. Tutto formalmente in regola, niente di illegale: 96mila euro l’anno. La Commissione europea conferma: è un’indennità che si incassa per tre anni dopo aver lasciato l’incarico." Ovviamente la cosa riguarda anche Emma Bonino ed altri. Tutti liberali, liberisti e magari libertari.
Queste due notizie sono di quelle che possiamo leggere o ascoltare giorno per giorno, riguardano ogni parte politica o ambito pubblico. La diffusione di un modo del tutto legale con il quale i ceti dirigenti di questo Paese sanno sistemare le proprie cose è stupefacente, ci vuole tecnica e perseveranza nel raggiungere questi obiettivi… non è da tutti.
Ciò che stupisce, in particolare, è la posizione di chi dai giornali fa lezione di “politicamente corretto” dall’alto della sua Superiorità morale. Morale pubblica, laica e repubblicana, chiaramente.
Perché non dovremmo discutere e stigmatizzare ciò che riguarda il Fini e la casa di Montecarlo? Sono fatti privati? Conta come vengono acquisite e pubblicate le notizie al riguardo? Cosa c’è di privato nella vendita di un bene di un partito, che riguarda almeno alcune centinaia di migliaia di suoi iscritti? E poi perché non si dovrebbe sottolineare che familiari del Fini entrano ed escono dalla Rai per ottenere incarichi ed appalti?
L’invito alla prudenza dei sostenitori del “politicamente corretto” rasenta l’invito alla omertà.
Dovremmo allora non discutere del figlio del professore universitario che puntualmente diventa professore? Oppure dovremmo lasciare stare se i parenti di quel sindaco aggiustano le loro cose grazie alla parentela? E di quel dirigente pubblico che confeziona il concorso proprio per il figlio?.... I casi sono tanti, inutile elencarli. Se la selezione politica (sempre invocata) non deve tener conto di queste vicende ultime avvenute, in quale altro modo si può realizzare? E se questi sono fatti privati perché non considerare come fatti privati anche le continue, evidenti applicazioni dell’italico motto “tengo famiglia” che riguarda molti di quelli che hanno a che fare con l’amministrazione pubblica? L’invito alla distinzione e alla prudenza dei sacerdoti del “politicamente corretto” esalta ed aggiorna quell’altro motto nazionale “ magna tu che magno io”, ma con stile…mi raccomando!…
Ma possibile che in questo Paese devono pagare solo i brutti, sporchi e cattivi?

venerdì 24 settembre 2010

OK! Missione compiuta

"Questa notte intorno alle 3 e 13 ora italiana in Virginia al "Correctional Center" di Jarrat è stata giustiziata con iniezione letale Teresa Lewis, 41 anni, condannata per aver fatto uccidere nell'ottobre 2002 il marito e il figliastro per incassare i soldi di una polizza sulla vita. Secondo la sentenza la donna avrebbe assoldato due sicari barattando la vita dei due uomini con denaro e prestazioni sessuali.L'esecuzione era stata da più parti contestata e più voci si erano alzate per chiedere la grazia. Tutte le perizie mediche concordavano col fatto che Teresa fosse una disabile mentale, non propriamente capace di intendere e di volere."
Come era previsto la morte della Lewis è puntualmente avvenuta, nel silenzio dei giornali, delle televisioni, dei sindacichefannoicortei, degli intellettuali a comando, del pollaio di facebook...lì si "discute" pro o contro Fini.
Uno spettacolo al giorno toglie le preoccupazioni di torno.

lunedì 20 settembre 2010

Il Paese dei Furbi

Ogni giorno i sapienti di questo Paese danno lezioni di “comportamenti” e di virtù civiche, ma se si guarda sotto il tappetino si scoprono le solite: affittopoli, immobilopoli…insomma l’Italia dei furbi. Vanno da sinistra a destra e si ritrovano in ogni ambiente e situazione. Prendiamo due notizie a caso.
Notizia 1:Il Centro studi di Confindustria (presidente Emma Marcegaglia) afferma nel suo ultimo rapporto che Il sommerso «è bruscamente accelerato nel 2009» superando il 20% del Pil (al Sud è il doppio). Dato che porta l'ammontare dell'evasione fiscale «su valori sbalorditivi» e «molto superiori ai 125 miliardi» stimati dal CsC lo scorso giugno. Anche la stima della pressione fiscale effettiva è «rivista all'insù», ad un livello «ben sopra il 54% nel 2009», più del 51,4% stimato dal CsC lo scorso giugno e del 43,2% della «pressione apparente contenuta nei documenti ufficiali».
Notizia 2:L’ex arsenale. I tecnici della struttura di missione, il braccio operativo del commissario del G8 Guido Bertolaso, stanno verificando le carte, ma l’esito è scontato: la gara per la gestione dell’ex arsenale, oggi trasformato in struttura ricettiva (hotel, centro congressi, porto turistico), la vincerà Mita resort, una srl controllata da Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, e da Andrea Donà dalle Rose, unico proprietario di Marzotto spa, gruppo leader nel tessile. Mita resort, che gestisce già il Forte Village, è l’unica società che ha presentato un’offerta.
Conclusione: quando appaiono in televisione o si fanno intervistare dando alimento al pollaio quotidiano, qui sono tutti bravi, poi gratta gratta, trovi la furbata, la cricca, la gang… così vanno le cose.
Chissà perchè in questo Paese pagano solo i brutti, sporchi e cattivi.

mercoledì 15 settembre 2010

Il velo, il burqa, il niqab


Tanto per fare qualcosa il Fini ha strizzato l’occhiolino alle masse del “politicamente corretto” che lo apprezzano tanto negli ultimi tempi. Probabilmente la sua dichiarazione, con la quale si augura che sia vietato il velo per le donne in Italia, rientra nelle strategie di accreditamento presso i poteri forti dell’Oltreoceano. In ogni caso è veramente grave se si dovesse porre termine alla pratica del velo che è conosciuta anche nella civilissima Italia e senza che lo stesso assuma i particolari significati negativi ai quali lo si collega. Insomma, come tanti stilisti dimostrano, il velo può essere anche seducente, per il resto vale quello che dicono nel vituperato Medio Oriente, come riportano le agenzie:”Le donne musulmane che vivono o si recano in Paesi nei quali è vietato coprire il volto “è meglio che non celino il proprio viso”. L’affermazione è venuta da un importante studioso saudita, Aed al-Qarni, e ha trovato il conforto di Mohamed al-Nujaimi, uno studioso di giurisprudenza islamica e di altri esperti di un Paese nel quale la quasi totalità delle donne ha il volto coperto, anche se è registrata in crescita la per ora sparuta minoranza che non indossa il velo integrale. Ciò premesso, se una donna musulmana si trova in un Paese che vieta il niqab, o altre forme del velo che copre completamente il viso, o se in tal luoghi rischia di dover far fronte a molestie “è meglio che scopra il volto”. Chi vivrà vedrà.

venerdì 10 settembre 2010

Un'emozione al giorno


La lapidazione di Sakineh, iraniana, prende tutto lo spazio informativo nella consapevole ignoranza informativa di molti giornalisti che tralasciano di ricordare che la protagonista della vicenda è accusata non solo di adulterio ma anche di omicidio e non ricordano che quel tipo di condanna (la lapidazione) non è più praticata da anni in Iran, mentre è praticata in Arabia Saudita.
La massiccia campagna d’informazione su questo caso è tipica della guerra di propaganda e solletica i simboli dell’occidente progredito, come ben si comprende.
Tra le tante considerazioni che possono essere fatte su questa vicenda, la più interessante è quella che mostra il registro ormai evidente del sistema dell’informazione, ovvero creare un colpo emozionale al giorno. E’ di queste ore il tam tam mediatico sulla vicenda di un anonimo signore negli Usa che vuole bruciare in pubblico il Corano. Senza l’amplificazione dei mezzi di comunicazione il caso non esisterebbe, eppure (in previsione dell’11/9) i telegiornali pongono questa pagliacciata come prima notizia.
Nessuno parla invece di quest’altro caso che si legge solo su qualche agenzia di informazione: “Teresa Lewis, una quarentenne con gravi problemi mentali, sarà uccisa sulla sedia elettrica in Virginia il prossimo 23 settembre, colpevole di aver organizzato l'omicidio del marito e del figlio adottivo allo scopo di incassare i 350mila dollari dell'assicurazione sulla vita. Per la difesa Teresa sarebbe stata manipolata da uno dei due killer. La sentenza della Corte fece discutere molto: agli esecutori materiali l'ergastolo mentre alla Lewis, considerata "la testa del serpente" nonostante i gravi limiti mentali, la pena di morte. A nulla è valso dimostrare in appello che la donna ha un quoziente d'intelligenza pari a 70 e soffre di "disturbi alla personalità", che all'epoca dei fatti non consentivano alla Lewis nemmeno di fare la spesa da sola.”
Come dire?....la signora Lewis non ha sex appeal…non fa notizia e i nostri non se la curano!

martedì 7 settembre 2010

Pacchianate


L’inchiesta della Procura della repubblica di Napoli sul concerto di Elton Jhon nell’ambito della “Piedigrotta” del 2009, costituisce un simbolo di quel modo di governare che sta producendo sfracelli soprattutto in Campania.
La voglia di spendere, comunque e dovunque, soldi pubblici non si arresta nemmeno innanzi a tradizioni che provengono da un passato fatto di ben altri contenuti. La Piedigrotta di Aurelio Fierro e di Mario Merola cosa c'entra col baronetto inglese, simbolo di altre culture ed esponente di ambienti del tutto estranei alla “napoletanità” che dovrebbe caratterizzare l’antica festa partenopea?
Ed ancora, perché deve continuare questo obbrobrio politico che vede sottrarre risorse ai cittadini, alle imprese, che vanno a Roma e poi a Bruxelles, per poi tornare attraverso mille e ricchi rigagnoli verso le più disparate contrade ( Regioni ed altri enti pubblici) per finanziare cose molto opinabili in termini di progresso economico e sociale?
Viene da rimpiangere la Cassa per il Mezzogiorno, nata per costruire strade, ponti e scuole, mentre con i famigerati fondi europei(750.000 euro) si finanzia la pacchianata bassoliniana del concerto di Elthon Jhon dopo aver finanziato, in quel di Frattamaggiore, la “Fabbrica delle veline” qualche anno fa.
Ma è giusto sottrarre risorse ai cittadini per scelte che nulla hanno a che fare con una politica economica degna di questo nome?…e la Comunità Europea che doveva insegnarci le regole del Mercato, dov'è?(avvcanciello@libero.it)

giovedì 2 settembre 2010

Leggi elettorali

In Italia viviamo una situazione di crisi politica prossima ad una crisi istituzionale.
Il maggior partito politico diviso al suo interno mette in crisi latente il Governo guidato dal Presidente Berlusconi.
Quello che si temeva, può pericolosamente verificarsi: cosa succede se in un sistema di democrazia parlamentare và in crisi la maggioranza ed il Presidente del Consiglio, indicato sulla scheda elettorale, ricorda di essere stato votato dagli elettori ?
A fronte della difficile situazione in evoluzione non costituisce una soluzione la sola riproposizione del sistema elettorale basato sui collegi uninominali.
I “nominati nelle liste elettorali” di oggi ad opera della utile collocazione in lista dei candidati, sono pari ai candidati nei “collegi sicuri” del sistema a collegio uninominale.
Risulta dunque che con il cambio di sistema elettorale non verrà meno il potere decisivo dei vertici dei partiti nello scegliere i “sicuri eletti”, magari attraverso candidature “paracudate” di milanesi in Sicilia o viceversa..
Un sistema elettorale deve tener conto della governabilità del Paese e soprattutto deve garantire una adeguata rappresentatività del Parlamento.
La governabilità può essere assicurata solo da una corretta azione politica dei partiti e dei gruppi parlamentari, supportata da norme come la sfiducia costruttiva (che non c’è nel nostro sistema) oppure dall’obbligo imposto dal Presidente della Repubblica di una verifica di maggioranza con espresso voto di fiducia da parte del Parlamento (evenienza che si è verificata nelle due esperienze governative di Romano Prodi).
Determinare attraverso tecnicalità elettoralistiche formazione e tempi dei governi non risulta per niente adeguato alla forma di governo come disegnata dalla Costituzione e può essere fonte di gravi discrasie del sistema allorchè si dovesse ricorrere ogni volta al voto dei cittadini in caso di crisi politiche interne alla maggioranza di governo.
Se è vero che un Paese serio non cambia repentinamente leggi elettorali, il rimedio, riteniamo, sarebbe peggiore del male, nel caso di una semplice riproposizione del sistema a collegio uninominale.
In un mondo che si vuole “globalizzato” il sistema dei collegi elettorali uninominali costituisce un freno alla possibilità per le diversità politiche, linguistiche ed etniche di essere presenti in Parlamento, se non grazie alla gentile concessione di un “collegio sicuro”.
Il costo della propaganda elettorale, in mancanza di obiettivi limiti, è pari tra il sistema attuale e quello basato sui collegi uninominali, passando da una propaganda di vertice dei partiti nel primo caso ad una propaganda dei candidati nei collegi, soprattutto quelli “insicuri”.
Un buon sistema elettorale che, ripetiamo, deve mirare soprattutto alla rappresentatività del Parlamento, deve poter garantire il massimo accesso alla competizione da parte delle diverse culture presenti nel Paese; deve permettere la possibile elezione di personalità significative ma non addentrate nei meccanismi delle organizzazioni partitiche; deve prevedere una effettiva gara tra i candidati ed un’effettiva possibilità di scelta per gli elettori lasciando ad essi la scelta tra i diversi candidati della stessa parte politica; deve prevedere effettive limitazioni di costi per la propaganda elettorale; deve prevedere premi di maggioranza che non stravolgano la effettiva rappresentanza elettorale per i vincitori; deve prevedere quote di sbarramento che non costituiscano ostacoli insormontabili per le formazioni politiche minori; deve dare effettivo peso elettorale ai parlamentari rispetto ai rappresentanti delle assise locali.
Questo è quello che ci aspettiamo da un sistema elettorale, altra cosa è la governabilità del Paese.
La vita politica di paesi civili, come Germania, Francia e da ultimo la Gran Bretagna, dimostra come, anche in presenza di forme di Stato e di sistemi elettorali diversi, è sempre necessario l’uso accorto della politica per dare un governo sicuro ai cittadini e che non vi è un sistema che determini una volta e per tutte il corso politico della nazione. E’ noto che in questi paesi variazioni di governi avvengono proprio per dare adeguate risposte a responsi elettorali intermedi, senza che questo segni scandalo; è noto altresì come vi siano esperienze temporanee di “ grande coalizione” in presenza di responsi elettorali non definiti per una parte sulle altre o in presenza di crisi economiche.
La politica, il parlamento, sono cose diverse dalla competizione tra due caserme costituite per l’eternità.(avvcanciello@libero.it)

mercoledì 1 settembre 2010

Frankenstein

Alla notizia della gravidanza della cinquantaquattrenne cantante Gianna Nannini qualche commentatrice ha inneggiato al progresso che costituirebbe per le donne la possibilità di avere figli anche in tarda età.
Qualche dubbio viene se si considera che questi bambini non sono figli di una donna ma di una tecnica.
Gioiremo anche quando sarà possibile ingravidare un maschio?