venerdì 27 agosto 2010

Pensierino mordi e fuggi

Ogni identità rivendica una superiorità

mercoledì 25 agosto 2010

La "Nuova Religione"


La Religione del “Politicamente corretto” pervade il mondo dell’informazione con una sicumera che oltrepassa la vanagloria dei suoi esponenti. Il “Politicamente corretto” stabilisce giorno per giorno quello che và fatto e quello che non và fatto, quello che si può dire e quello che non si può dire.
Le vicende della “famiglia Tulliani” sono caratterizzate, a me sembra, da quello che un tempo veniva definito “familismo amorale” espressione che Percy Allum applicò, con linguaggio sociologico, alla politica negli anni 60’ a proposito di esponenti politici partenopei. Oggi qualche sacerdote del “Politicamente corretto” vuole scansare quelle notizie e impone agli altri il silenzio…..in nome della Privacy.
Il colmo del “Politicamente corretto” è espresso in questi giorni sull’onda di quanto dichiarato dall’ex prete Vito Mancuso, che sulle pagine di “Repubblica” si chiede e chiede ad altri autori se lasciare o non la casa editrice Mondadori, di proprietà di Berlusconi, ovviamente per ragioni etiche.
Queste finezze( è il caso di dire) sono pari alle scelte ultime di Gianfranco Fini, il quale si accorge solo oggi di quale pasta è fatta il Capo del Pdl. In verità motivi per abiurare Berlusconi , come capo politico o come editore, erano presenti anche prima e in abbondanza, ma si sa ogni occasione è buona per cambiare strada, magari in meglio. Berlusconi, negli anni, ha combinato tutto e il contrario di tutto, come leader politico, come amministratore pubblico e come imprenditore- editore e oggi i sacerdoti del “Politicamente corretto” ci vengono a spiegare i loro mal di pancia?
Il trionfo del Politicamente corretto però si riscontra in un qualcosa che invece non è mai stato detto e soprattutto contestato al Cavaliere e sul quale ancora una volta fanno silenzio i sacerdoti della Nuova Religione. Ciò che andava contestato a Berlusconi e che ancora andrebbe contestato non è il “ conflitto d’interessi” di cui tanto cincischiano, ancora una volta, ipocritamente: basti pensare e meditare sugli innumerevoli casi analoghi, minuti o grossolani, che riguardano tanti cittadini di questo Paese. Ciò che andava contestato e non è mai stato fatto ( chissà perché?) è la violazione da parte del Berlusca di un principio non scritto della democrazia che si aggiunge alla (più conosciuta) ripartizione tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario, ovvero che chi ha un rilevante potere economico non può acquisire il potere politico. Altra cosa è rivestire, invece, cariche politiche in contesti politici più ampi, come è successo a tanti, come nel caso più noto per membri della famiglia Agnelli.
Chi ha un rilevante potere economico è già in condizione di dialogare con l’Autorità e determinare l’indirizzo politico e dunque deve stare alla larga dallo scettro di comando.
I sacerdoti della Nuova Religione dovrebbero meditare su questo aspetto mai contestato al Cavaliere e spiegarci perché non l’hanno mai fatto e non lo fanno. Le loro contorsioni di oggi sono tipiche della Casta grassa, che o di riffa o di raffa comunque ingrassa.
A Napoli si direbbe che “gnanono e fottono”.

giovedì 19 agosto 2010

Buoni maestri

"Che cos'è la civiltà di un paese?L'aumentato benessere, l'istruzione obbligatoria, l'assistenza sanitaria, la facilità delle comunicazioni.
Tutto questo si paga con la perdita del senso umano. Aumentano non solo i delitti, ma la disposizione a sfruttarli, a imporseli come unico contatto con la società. L'uomo vive con la paura di perdere quello che ha. La famiglia è distrutta, da quando le donne lavorano, i bambini protestano e l'uomo sogna di andarsene."

Ennio Flaiano

Cattivi maestri

"Se uno lancia un sasso, il fatto costituisce reato.
Se vengono lanciati mille sassi, diventa un’azione politica.
Se si dà fuoco a una macchina, il fatto costituisce reato.
Se invece si bruciano centinaia di macchine, diventa un’azione politica.
La protesta è quando dico che una cosa non mi sta bene.
L’opposizione è quando faccio in modo che quello che adesso non mi piace non succeda più”.

Ulrike Marie Meinhof

giovedì 12 agosto 2010

In nome della legge

La sindrome di Robespierre

I tagliatori di teste in politica debbono fare attenzione alla sindrome di Robespierre, infatti l'"Incorruttibile" adoperò la ghigliottina per le esecuzioni dei nemici della Rivoluzione, per poi fare la brutta fine di essere a sua volta decapitato.
Sulla questione morale siamo d'accordo, ma l'uso di essa come mezzo di lotta politica rende tutti potenziali vittime del boia.

sabato 7 agosto 2010

Letture fatali

In Afghanistan medici ammazzati dai Talebani perchè portavano con sè delle Bibbie, un loro accompagnatore locale scampato al massacro perchè ha saputo recitare dei versetti del Corano.
Leggere il libro giusto può essere una questione di vita o di morte.