domenica 28 marzo 2010

Disinformatia

Da un qualunque blog leggo:

" … , luglio 29, 2009 14:57

Ho provato a fare una ricerca su Google utilizzando le seguenti parole chiave: “Levy Izhak Rosenbaum trapianti”.
Ho ottenuto DUE risultati.

Ho provato con “Saul Kassin traffico di organi umani”.
Ho ottenuto CINQUE risultati.

Ho poi fatto una ricerca utilizzando le seguenti parole chiave: “preti pedofilia”.
Ho ottenuto DUECENTOQUATTROMILA risultati.

Forse nel mondo c’è un problema di libertà di informazione."

sabato 20 marzo 2010

Economia e poteri criminali

“L'Italia non può farcela da sola. Le organizzazioni criminali stanno modificando le strutture politiche dei paesi di mezzo mondo. Negli Usa considerano i cartelli criminali italiani tra le prime cause di inquinamento del libero mercato mondiale. Sapendo che il Messico oramai è divenuto una narcodemocrazia la nostra rischia di essere, se non lo è già diventata una democrazia a capitale camorrista e ndranghetista. Qui, invece, ancora si crede che la crisi sia esclusivamente un problema legato al lavoro, a un rallentamento della domanda e dell'offerta. Qui ancora non si è compreso davvero che uscire dalla crisi significa cercare alternative all'economia criminale. E non basta la militarizzazione del territorio. Non bastano le confische dei beni. Bisogna arginare la corruzione, le collusioni, gli accordi sottobanco. Bisogna porre un freno alla ricattabilità della politica, e come per un cancro cercare ovunque le sue proliferazioni.” Così Roberto Saviano in un articolo pubblicato su La Repubblica, oggi.
Ci sono alcune cose che possono considerarsi in riferimento a queste parole. Io non so dove passa il discrimine tra governo legale e governo criminale. E’ facile immaginare che nel Messico dei sombreri tutto va male e negli USA tutto va bene . In realtà oltre alla facile vulgata dell’ingombrante comunicazione ufficiale, si sa che i cento senatori ( cento!) americani sono alla mercè di potenti lobbby dedite a facilitare la legislazione per settori important:, dalla finanza, alle banche, all’elettronica, agli armamenti. Credo che anche l’Italia, da quando è attraversata da questa rivoluzione liberalizzatrice, è oggetto di pressioni non solo di lobby( basti considerare gli episodi settimanali di emersione degli scandali) ma di scelte che calano dall’alto, ovvero da organismi internazionali e comunitari che vedono il Parlamento italiano mero esecutore di ordini.
Che le influenze dei settori economici organizzati siano meno gravi di quelle operate da facce di farabutti è tutto da dimostrare e la realtà della crisi, anzi, contraddice pesantemente.
Del resto, gridare aiuto all’Ocse e all’Onu perché non è consentito dispiegare qui in Italia il “libero mercato mondiale” suona male, a mio parere, perché non so cos’altro bisogna ancora privatizzare e la chimera del Libero Mercato sta mostrando tutta la sua fallacia, poiché si vede bene chi ci guadagna e chi ci perde.
Bisognerebbe invece riflettere su altre cause che determinano l’arretratezza e la criminalità nel Meridione d’Italia.
Bisognerebbe riflettere sull’ampliamento della spesa pubblica nel Meridione, soprattutto dal 1970 in poi e vedere quali enormi spazi ha conquistato la mano pubblica nel determinare non solo i tradizionali compiti dello Stato ma sempre più spazi solitamente lasciati all’iniziativa privata. In una realtà ove tutto o quasi viene determinato dalla autorità pubblica con denaro pubblico è ovvio che si moltiplichino le occasioni per organizzare il malaffare e per conseguenza aumentino le pressioni, eleganti, incisive o criminali, di colletti bianchi,di apparati burocratici o politici e, frammisti a loro, di ambienti delinquenziali.
In realtà bisogna comprendere che lo stato di fatto particolare del Meridione sta proprio nella realizzazione di un’economia drogata ove si parla tanto di Mercato ma dove soprattutto è la spesa pubblica che la fa da padrona, con le sue conseguenze.
Invocare i Marines è inutile, si tratta di uscire da un’economia drogata prima che criminale.

martedì 16 marzo 2010

CLAMOROSO AL CIBALI

Clamoroso al Cibali
Nuove rivelazioni a dir poco sorprendenti sui politici italiani.
Sembra certo che, durante la partita Catania - Inter il presidente del Consiglio,nel tentativo di vincere il campionato, sia stato sorpreso insieme al segretario del Pd Bersani(sollecitato da Fausto Bertinotti e Vittorio Zucconi) a telefono con Mourinho per organizzare un orgia Trans-lesbo-eterosessuale tra il primo ed il secondo tempo della partita.
Pannella e la Bonino informati del fatto hanno immediatamente raggiunto Catania con il teletrasporto parlamentare accompagnati dall’ex parlamentare Cicciolina.
Questa sembra essere l’amara verità sulla sconfitta dell’Inter a Catania.
I giocatori dell’Inter si sarebbero stremati nel tentativo di soddisfare le voglie più insospettabili dei politici presenti che alternando velocemente, per la gioia di Mourinho, fasi attive e passive stroncavano la resistenza degli interisti.
Molti,per la gioia delle signore presenti, i falli nell’area dello spogliatoio.
La notizia, considerato l’attuale livello del confronto politico, ci sembra meritevole di attenzione e considerazione.
Si attendono ulteriori indagini per l’accertamento di eventuali responsabilità penali.
Io scherzo, ma questi continuano imperterriti a raccontarci il nulla ed a confrontarsi sul nulla.

domenica 14 marzo 2010

Intercettazioni

Tua madre potrebbe essere un'alcolizzata, tuo padre un usuraio, tua moglie un'adultera, il tuo parroco un pedofilo, il tuo migliore amico un truffatore, tu stesso non sei un santo e sai che prima o poi qualcosa scopriranno.
Come si fa a sopportare tutta la verità, solo la verità, nient'altro che la verità?

giovedì 11 marzo 2010

Codici e coscienza

Le leggi non sono onnipotenti, non possono prevedere tutto, esiste un limite dove esse non possono arrivare per motivi occasionali ( la tragicomica vicenda delle liste elettorali), oppure su tematiche dove la verità non ce l'ha nessuno (etica).
In questi casi gli antichi si volgevano ai Saggi e accettavano le loro decisioni che diventavano "leggi". Si pensi alla figura di Re Salomone.
Napolitano è diventato per la decisione sulle liste elettorali una sorta di re Salomone e secondo me ha ben deciso.
Anche Gesù lo diceva "la legge è fatta per l'uomo e non l'uomo per la legge".
Nessun codice sostituirà mai la nostra coscienza.

mercoledì 10 marzo 2010

sciarpe viola

Tira brutta aria in questi giorni, tra liste escluse, piazze arroventate, sciarpe viola, crisi economica permanente.
Nel frattempo si scopre uno scandalo a settimana, con il corollario di un deputato eletto con voti a mezzo posta e soldi della drangheta.
Prevedere ed imporre firme di adesioni per la presentazione delle liste dei partiti maggiori è una sciocchezza, perché non si può rimanere impiccati al fatto che manca una firma o un’autentica per escludere forze politiche di rilievo nazionale. Che facciamo, poi, con gli esclusi? ce li teniamo in piazza per cinque anni mentre protestano per il “Golpe”?
Come sempre le sciocchezze si commettono prima, quando sono previste cose di questo tipo nelle ultime leggi elettorali. Oppure si consente agli italiani all’estero di votare per posta.
Gli arrabbiati di turno (quelli per esempio che hanno appena ricevuto la contravvenzione da autovelox) protestano perché: “...la legge è uguale per tutti”. Roba da disadattati sociali... confondere questioni di rilievo personale con il principio di legittimazione del potere che si manifesta con il procedimento elettorale. Così sono fatti gli italiani!
Intanto l’imprenditore veneto De Bortoli alza bandiera bianca. Non c’è la fa più a reggere un’azienda che vantava fatturati milionari con le ristrettezze dovute alla crisi economica e con tutto ciò che ha comportato la cosiddetta globalizzazione degli straricchi.
Gli stilisti (le Grandi Firme) ordinano produzione di capi a prezzi sempre più bassi e sempre più impossibili. Prendere o lasciare! E mentre il vestito finito viene pagato al terzista per poche decine di euro, lo stesso va in vetrina per diverse centinaia di euro. Così vanno le cose del mondo!
Speriamo che nelle manifestazioni di piazza che si preannunciano, gli arrabbiati di turno(con sciarpa viola al collo, eskimo e quotidiano sotto al braccio) si ricordino anche di queste cose. Perché, dopo tutto, anche per queste cose si vota.
P.s.: nel frattempo in Islanda è prevalso il no al referendum per i pagamenti alle banche straniere.
Viva l’Islanda e gli islandesi!!

mercoledì 3 marzo 2010

Ancora sulla "Politica del Fare"

Caro Dottore
La legge regionale sulla casa prevede possibilità di ampliamenti delle cubature, impedendo, tra gli altri casi, tale possibilità per i centri storici (zona A).
La stessa legge prevede ampliamenti anche per le aree dismesse fino a 15.000 mq., sempre che il consiglio comunale non impedisca tale possibilità per le altre zone (B1-B2).
Distratti dalle elezioni imminenti, molti Comuni non hanno deliberato per impedire quest’ultima possibilità edificatoria o almeno per contemperare esigenze economiche con il patrimonio storico-urbanistico.
Ciò significa che tanti opifici che presentano elementi di archeologia industriale, da tutelare, potranno essere abbattuti e con essi andrà via ogni ricordo di attività industriali, artigianali, manifatturiere per le quali si fanno convegni, si scrivono libri e si declamano tradizioni.
“La Politica del Fare” ha delle dimenticanze e delle preoccupazioni.
Sarà questione di sollecitazioni?