
C’è un clima da Basso impero, una palude che tutto rimuove e tutto copre. E’il Paese fangoso che mostra il suo volto più vero. Tutti compresi, senza esclusioni di sorta e senza che si veda qualcosa di positivo all’orizzonte. Si era pensato di risolvere gli antichi mali con la semplificazione, con nuove culture, con nuovi mezzi.. tutto inutile..tutto da rifare.
Qualcuno all’avverarsi di tangentopoli rimarcava l’assenza nella storia italiana di una vera Riforma, anche in senso culturale e religioso. Un po’ troppo e comunque sbagliato perché oggi ciò che vediamo è il frutto appunto delle nuove culture che pervadono le generazioni nuove e alle quali si adattano le generazioni adulte.
E nemmeno i mezzi e gli strumenti nuovi valgono qualcosa, anzi, mostrano tutta la loro inefficacia e impotenza: i girotondi, le manifestazioni colorate...Internet.
Internet poteva sembrare il mezzo che, mettendo in rete tanta gente, poteva essere il nuovo campo di aggregazione per tentare nuove avventure anche in campo politico. Abbiamo visto invece che questo strumento, valido per i costi, per la distribuzione e per le modalità della comunicazione, appare sempre più un reticolo di disadattati, ove nessuno è capace di attenzioni profonde ed appare sempre più una rete di pollai inconcludenti: Facebook diventa lo strumento principe dello Sciocchezzismo imperante.
Quali i rimedi?: la capacità di ascolto e di dialogo e la consapevolezza che nulla può sostituire il fare quotidiano, la capacità di organizzarsi, la condivisione di un pensiero coerente e di una cultura, scendere per strada, gridare e pensare...soprattutto pensare, tenendo presente che i grandi cambiamenti della Storia sono sempre provocati da minoranze organizzate.
Bisogna ripartire dai fondamentali e comprendere che nessuno può rappresentare i tuoi interessi se non vive la tua condizione, comprendere che se non è questione di coscienza di classe almeno bisogna avere coscienza della propria condizione e che il potere regola la società a partire dagli interessi di quelli che il potere ce l’hanno.
La corruttela che vediamo trionfare (che riguarda ogni parte e ogni categoria) è l’estremo capitolo di un percorso che parte da lontano, è la conseguenza di un potere che ha scelto di governare polli piuttosto che persone, che vuole sudditi piuttosto che cittadini. Dai contadini del Quarto Stato ai manifestanti di Genova, dagli oratori alle sezioni, nulla può sostituire mani, volti e cervelli in movimento che sappiano comprendere che la Storia appartiene a chi la fa e non a chi la subisce.
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