Carissimo Francesco
le cose che illustra Travaglio sono cose che già nel
1994 erano note. Bastava leggere (cosa che io ho fatto) i primi libri di Gomez
ed altri sulla figura di Berlusconi.
L'antiberlusconismo, di cui anche io mi
sono abbeverato, non è oggi più sufficiente a leggere la realtà complessa in
cui si trova questo Paese e il Mondo che lo circonda. Può darsi che mi sbagli ma sulla scena politica non vi sono eroi,vedo piuttosto opportunisti e servitori
di poteri forti.
Le accuse che possono essere fatte al Cavaliere non tolgono che l'alternativa oggi è data da un
concentrato di uomini ed apparati che sempre più tradiscono la Costituzione
(che per me rimane un riferimento importante) fino al punto di svenderla in
Europa.
Per farla breve, l'Italia si trova oggi in un punto molto delicato ove
vi è una contrapposizione pari ad altri momenti di forte tensione vissuti nella
storia nazionale. Vi è una contrapposizione, oggi, tra chi vive nel mercato e
chi vive insegnando il mercato. Al secondo grupppo appartengono tutti quelli
che vivono di spesa pubblica e a carico dei primi. Questa definizione
(sicuramente rozza e grossolana ) va tenuta presente poichè costituisce la base
esistenziale sulla quale vengono operate le scelte politiche. In altri temimi
(fermo restando la gravità delle cose imputabili al Cavaliere) bisogna sempre
tener presente che la gente vota con la mano sul portafogli ed è inutile
prendersela con la maggioranza dei cittadini se si affidano al Berlusconi (del
resto in questi giorni cose simili le dice il Presidente della repubblica).
Propongo un gioco, che io faccio già da un pò di tempo: quando assisti ai
dibatti di informazione politica fai la carta di identità degli ospiti che
intervengono, verifica il loro tenore di vita e la loro fonte di ricchezza.
Insomma, non basta leggere le cronache di Travaglio per capire la
realtà italiana, occorre capire che in questo Paese si è rotto il rapporto di
equilibrio tra l'autonomia dei singoli e l'autorità pubblica. Quello che il
cittadino può e deve dare allo Stato e quello che lo Stato deve dare e
pretendere dal cittadino.
Noi potremmo anche mandare in esilio il Cavaliere ma
chi e cosa prendiamo in alternativa?: i goldmanboys? i redditieri di Stato? i
maneggioni della spesa pubblica?i Padoa Schioppa? i Draghi?....chi ? e cosa?
Leggere Travaglio non basta per capire questo Paese. Quali sono le
culture politiche che possono produrre programmi ed indirizzi che permettano
una vera, concreta, attuazione della Costituzione repubblicana?
Per finire: la legalità non è semplicemente il rispetto delle regole, la legalità è il
rispetto delle regole in una società giusta.
P.s. : nella prima repubblica vi erano principi e degenerazioni, nella seconda vi sono
solo degenerazioni. Leggere la Storia e la politica con la lente
dell'inquisitore è un modo grossolano e culturalmente povero di capire la
realtà. Cordiali saluti
12 dicembre f.to Canciello
Caro avvcanciello,
RispondiEliminanon credo alla mitologia dei poteri forti, ovvero non penso che siano così determinanti come tu ritieni. Penso piuttosto che siano il senso comune ed il microscopico comportamento quotidiano a determinare il destino dei popoli e delle nazioni.
E gli italiani li conosciamo bene, l'individualismo esasperato, il raccogliersi attorno a congreghe e corporazioni, il non riconoscersi in quanto comunità se non per chiedere e pretendere nei momenti di difficoltà costituiscono evidenze secolari. Qua sta la vera chiave di lettura nostra come ci ha insegnato il caro Leopardi.
Tutto il resto viene dopo, ogni spiegazione economica, ogni analisi possono farci capire molte cose,
ma se non si tiene presente questa anomalia antropologica italiana poco si comprende delle vicende nazionali.
Qualcuno definì il fascismo come rivelazione di una nazione, si può parafrasare affermando che il Berlusconismo è la rappresentazione sfacciata e scomposta del carattere italico di ieri, oggi e forse domani.
Niente di più, niente di meno.
ciao pasquale, benvenuto su Neolandia
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