martedì 30 agosto 2016

I volti oscurati
L’oscuramento dei volti dei minori, salvati dalle macerie o sopravvissuti alle scosse del terremoto, è il supremo esempio della stupidità del politicamente, socialmente corretto, come oggi si dice. Nevrastenie che si fanno legge, circolari, direttive, che producono conseguenze nefaste per il racconto, attuale e poi storico. 
Pensiamo a quante fotografie sono divenute celebri e che raccontano, più di tanti volumi, gli orrori della guerra, delle violenze e dei soprusi.
Cosa ne sarebbe della fotografia del bambino intruppato in una fila durante un rastrellamento del ghetto di Varsavia? Tolto il volto, oscurato, perderebbe ogni carica emotiva, che pure ha suscitato nei molti che hanno visto quella foto. Oscurato il volto, parrebbe una scenografia cinematografica, finzione: avrebbe ucciso la possibilità del protagonista (sopravvissuto alla guerra) di poter dire “ero io”.
Tempi diversi, sensibilità diverse? Credo si tratti di stupidità che si fa legge, nevrastenia che si fa cultura dominante.
La foto con la bambina, nuda, che corre per le strade desolate del Vietnam in fiamme, con il volto oscurato cosa avrebbe raccontato? Niente.
Sensibilità all’estremo, coerente con la nevrastenia che si fa legge, dovrebbe indurre cameraman e fotografi ad oscurare anche i volti degli adulti sopravvissuti. Ma qui vengono in mente le tante immagini scattate da famosi fotografi: che valore avrebbe avuto la foto del miliziano morente durante la guerra civile in Spagna? e quella del pastore siciliano che indica la strada al militare americano accovacciato? Entrambe scattate da Bob Capa, col volto oscurato dei protagonisti avrebbero solleticato solo curiosità, non avrebbero invece comunicato impressioni e sensazioni per cui sono universalmente note.
La nevrastenia politicamente corretta giunge a produrre conseguenze nefaste, annullare la possibilità per i protagonisti di poter dire, un giorno, “io c’ero, ho vissuto quella brutta esperienza”. Parliamo ovviamente di vicende pubbliche e non private, come lo è un terremoto e quello che consegue dopo.
Perché la nevrastenia che si fa legge oscura i volti? La spiegazione resta la sola possibile e sta tutta nella preoccupazione culturalmente fondante della civiltà corrente, ovvero quella della supremazia del benessere individuale: il dolore deve essere cancellato dalla vita degli individui, non se ne deve avere ricordo, non deve essere mostrato, deve essere occultato: guasta lo spettacolo della vita bella e dunque si azzerano i testimoni del dolore. Così piace fare e così si impone di fare