Viene avanti nella preparazione dell’appuntamento
elettorale, in maniera più poderosa, se possibile, il “Cretino specializzato”.
Non è mai mancato, l’aveva individuato già Ennio Flaiano con i suoi micidiali
aforismi e decenni prima il filosofo Ortega y Gasset, ma oggi che si propone
per ruoli pubblici, politici, si sente tutta l’invadenza e il ridicolo che l’accompagna.
Il Cretino specializzato va sotto braccia all’ Uomo Comune, il quale ha pure capacità intellettive come
non aveva nel passato, “ma queste capacità non gli servono a nulla; a rigore,
la vaga sensazione di possederle gli permette di chiudersi maggiormente in se
stesso e di non usarle. Una volta per sempre egli consacra l'assortimento di luoghi
comuni, di pregiudizi, di parvenze
d'idee, o semplicemente di vocaboli vacui che il caso ha ammucchiato nella sua
coscienza e, con un'audacia spiegabile soltanto con l'ingenuità, cercherà
di imporli ovunque.”(Ortega).
Si propongono candidature di
soggetti che già svolgono funzioni pubbliche, delicate, che irrompono con l’aria
del debuttante sul ring con la faccia da “spacca sassi” con l’aria di chi dall’alto
della sua conoscenza particolare dei guasti della società, mira a mettere le
cose a posto una volta per tutte:”datemi il potere e risolverò le cose mettendo
a posto i nemici della Società”, facendo capire che la sua precedente funzione
non era arma sufficiente alla bisogna.
C’è da preoccuparsi, perché
il Cretino specializzato (nel suo lavoro) si propone di mettere su un piano più
generale lo stesso fallace metodo di lavoro. Il Nostro ha difficoltà ha mettere
in relazione il suo sapere e la sua conoscenza delle cose in relazione ad altri
saperi e ad altre nozioni, non è capace di valutare i fatti da prospettive che
non siano quelle proprie, solite e che garantiscono la sua sopravvivenza
personale, professionale, non riesce a staccarsi dai suoi pregiudizi e dalle proprie
sue certezze, non corre il rischio del nuovo.
E così avanza, ancora una
volta e più di prima, il Cretino specializzato, che gonfio del suo sapere si
propone per risolvere finalmente i mali della Società, non considerando affatto
quanto sia importante, essenziale, misurare il suo limitato sapere con il
sapere e le nozioni degli altri e la conoscenza più vasta del mondo in cui
intende operare. Dovrebbe intimorirlo quanto oggi si afferma da parte di
attenti studiosi, quando dicono che la cifra di questi anni è: «Governare per non cambiare nulla»(Fedor Lukianov-Novosti)
«L’aspirazione al potere per non fare nulla è un fenomeno nuovo della politica
internazionale», facendo riferimenti ai maggiori leader occidentali.
Non è così per il nostro e neanche si preoccupa
di queste cose. Paranoicamente com’è proiettato ad esporre il suo ritratto, il Cretino specializzato di sicuro compirà l’ultima delle sue fesserie, dopo aver conseguito il potere, scomparirà nel nulla, perché ben altro si richiede a chi veramente vuole cambiare le cose.
