Come volevasi dimostrare, la questione dei roghi
nella “Terra dei fuochi” mette in atto il solito percorso di spesa pubblica
dove attingeranno un pò tutti, chi più chi meno. Va a finire sempre così quando
c’è un’emergenza.
Da noi, in Campania, l’emergenza è un’occasione
per fare affari, c’è chi si attrezza per approfittare dell’occasione, per
aumentare prezzi e tariffe, per aumentare indennità e stipendi. L’imprenditore
che la notte del terremoto in Abruzzi pensava agli affari che si sarebbero
fatti per l’emergenza e per la ricostruzione non è il solo. Qui sarebbe in
ottima compagnia.
Il fatto: da tempo si propagano incendi di materiali
vari, certamente tossici, in località tra Napoli e Caserta, visibili nel cielo
anche a notevole distanza. Emerite associazioni hanno sollevato il caso e
richiesto l’intervento delle varie autorità. Come sempre di fronte a fatti
nuovi c’è l’incertezza delle autorità su gli strumenti da utilizzare. In realtà
mentre tutti pensano agli strumenti repressivi da adottare dopo che l’incendio
è iniziato, con la difficile azione di ricerca dei responsabili (azione propria
delle forze di polizia e della magistratura, trattandosi di reati) si potrebbe
prendere in considerazione quella normativa che induce ad un’azione preventiva
e che rende difficile lo svilupparsi dell’incendio, facendo leva sulla
responsabilità del proprietario del suolo. Normativa che prevede in caso di
mancata vigilanza del proprietario opportune sanzioni.
Il Dlgs n. 152/2006, articolo
192 (Divieto di abbandono) prevede:”
1. L'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati.
2. È altresì vietata l'immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque
superficiali e sotterranee.
3. Fatta salva l'applicazione delle sanzioni di cui agli articoli 255 e 256, chiunque viola i divieti di
cui ai commi 1 e 2 è tenuto a procedere alla rimozione, all'avvio a recupero o allo smaltimento
dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di
diritti reali o personali di godimento sull'area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di
dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati,
dai soggetti preposti al controllo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine
necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all'esecuzione in danno
dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate.”
1. L'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati.
2. È altresì vietata l'immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque
superficiali e sotterranee.
3. Fatta salva l'applicazione delle sanzioni di cui agli articoli 255 e 256, chiunque viola i divieti di
cui ai commi 1 e 2 è tenuto a procedere alla rimozione, all'avvio a recupero o allo smaltimento
dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di
diritti reali o personali di godimento sull'area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di
dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati,
dai soggetti preposti al controllo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine
necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all'esecuzione in danno
dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate.”
Applicate queste
norme, da parte delle amministrazioni comunali, la soluzione dell’abbandono e
dei conseguenti incendi sarebbe risolta in massima parte, residuando una minima
parte che vedrebbe,anche, l’azione repressiva della magistratura.
Troppo facile e così l’assessore
all’Ambiente della Regione Campania, raccogliendo le invocazioni di aiuto,
solennemente afferma: “per sostenere, in maniera concreta, tutte le comunità
locali che, attraverso i loro sindaci, ci chiederanno di appoggiare azioni per
aumentare il controllo, daremo aiuto alle associazioni di volontariato che
vogliono fare presidio sul territorio, ai comuni che intendono avviare percorsi
educativi nelle scuole o migliorare la videosorveglianza nelle zone urbane. E
penso anche alla sorveglianza dal cielo coi "droni".
Ecco appunto, magari si potrà dare corso ad un
appalto per la videosorveglianza dallo spazio da affidare alla Nasa o agli
amici degli amici! Cosa non si pensa pur di spendere soldi.
Insomma chi è proprietario del suolo si scansa da
ogni responsabilità, i comuni non vigilano e gli amici degli amici ringraziano! Da noi l’emergenza
genera affari.
