mercoledì 28 aprile 2010

Politiche per la casa

Questa vicenda raccontata dal quotidiano “La Stampa” e verificatasi in un piccolo Comune piemontese spiega tante cose a proposito del “costo della casa”.
“Un avvocato che riceve i clienti al terzo piano? Non se ne parla nemmeno. Protagonista della paradossale vicenda è Monica Pelissero, avvocato di Pino Torinese, che lavora in città da più di dieci anni. «I proprietari mi hanno comunicato di non poter più affittare l'alloggio che occupavo dal '98, e dopo lunghe ricerche ho trovato questa soluzione, che mi permette di mantenere lo stesso civico: indispensabile per non perdere la corrispondenza». L'avvocato sale quindi al terzo piano. Fino alla scorsa settimana nessuno si era mai lamentato del trasloco. I rapporti con l'amministratore e gli inquilini del palazzo sembravano ottimi. Poi qualcosa è cambiato. «Giovedì scorso mi trovavo in Tribunale per un'udienza. La segretaria mi ha chiamato in lacrime: era appena arrivato in ufficio un geometra del Comune, accompagnato dai vigili urbani. Hanno spiegato che era stato presentato un esposto, e che avevamo due mesi di tempo per spostare l'attività in un'altra sede. Andavano bene anche gli scantinati».
Può essere questo il modo di affrontare il “costo della casa” nei Comuni dove impazzano le attività commerciali e di servizio? Magari si potrebbe disincentivare o incentivare i diversi usi modulando le aliquote ICI e TARSU. Chissà, di certo la costruzione di nuove case non può essere l’unica soluzione.

Deutschland uberalles

Ai tedeschi l'Europa ha permesso la riunificazione, ma il vizietto di fare guai loro non lo hanno perso, cinquanta anni fa con le guerre lampo oggi con la tirchieria.

lunedì 26 aprile 2010

File conformiste

Code per un provino al Grande Fratello, code alla mostra di Caravaggio: nessuna differenza, lo stesso insopprimibile desiderio di essere come gli altri.

sabato 24 aprile 2010

Il federalismo a Casal di Principe (e dintorni)

A Casal di Principe appena chiuse le urne sono scattate le perquisizioni degli inquirenti per verificare ipotesi di voto di scambio e di infiltrazioni camorristiche. L’amministrazione comunale di Casale è già stata sciolta diverse volte per infiltrazioni, altre volte sciolta per dimissioni. Il Partito democratico non ha partecipato all’elezione. Insomma il quadro è allarmante anche sul piano della normalità istituzionale e democratica dei governi locali. Tuttavia che ci siano pericoli di infiltrazioni, commistioni e lotte di interessi è realtà di tante altre amministrazioni locali o di livello superiore. Cosa fare? Il problema si acuisce con la prospettiva di un federalismo voluto fortemente al Nord e che si vuole importare anche nel Mezzogiorno, senza considerare da parte di tanti che l’innesto di questa novità provocherà una maggiore conflittualità su governi locali che ormai vengono visti come i soli dispensatori di ricchezza, in assenza di una valida e diffusa imprenditoria.
Per le amministrazioni locali sarebbe il caso di immaginare (piuttosto che commissariamenti di autorità che nulla di buono producono) delle sottrazioni durature di competenze. Si potrebbe prevedere che il tal Comune funzioni ordinariamente ma che la programmazione urbanistica o le assunzioni o le procedure di appalto siano accentrate presso organi statali, come le prefetture. Risulterebbe meno appetibile la corsa della camorra o dei colletti bianchi alle poltrone pubbliche, pur rimanendo la conduzione degli enti pubblici nell’alveo della normalità.
Sul piano generale la realtà dei governi locali è allarmante e non riguarda solo le zone più oggetto di attenzione. Il quadro si è deteriorato per una sciocca autonomia di tipo aziendalistico che si è voluto dare agli enti locali. In assenza di controlli efficaci i comuni stanno per esplodere o per bancarotta o per malaffare e la camorra è solo uno dei problemi, non l’unico. Chissà cosa succederà col federalismo!

sabato 17 aprile 2010

Cooperative edilizie

Nel Comune di Neolandia si va all’attuazione del piano di edilizia pubblica (Peep).
Secondo le migliori esperienze in materia, si segnala qui l’art. 3 del Bando relativo ad una procedura già attuata.Si prevede l’assegnazione in diritto di proprietà, con i criteri previsti dalla legge, dei lotti edificabili previsti dal Piano. A richiesta si potranno pubblicare gli ulteriori articoli.
“Ai fini della scelta e dell’individuazione degli aventi diritto all’assegnazione dei singoli lotti si procederà ad una selezione alla quale partecipano direttamente i singoli cittadini, i quali avranno l’obbligo di unirsi in cooperativa edilizia, nei modi e forme di legge, entro giorni 60 dalla data di pubblicazione della graduatoria definitiva. A tal fine ciascun richiedente nella domanda di partecipazione dovrà indicare in ordine decrescente i lotti di gradimento e dovrà rendere esplicita dichiarazione di assunzione dell’obbligo di costituirsi in cooperativa con gli altri aventi diritto al lotto. Saranno selezionati i soggetti che avranno ottenuto il punteggio più alto secondo i criteri del presente bando e sino alla concorrenza del numero degli alloggi da realizzare, fatta salva la riserva prevista all’art. 5. La cooperativa ha l’obbligo di assegnare in proprietà un alloggio ad ogni socio.”

sabato 10 aprile 2010

Parchi urbani

Se solo si volge lo sguardo della memoria a pochi decenni fa possiamo ancora ricordare i segni tipici di una presenza urbana fatta di paesi di poche migliaia di abitanti e distanti l’uno dall’altro, intervallati da campagne alberate o seminate, canali d’acqua e stradine interpoderali.
Un’altra storia. Magari c’è chi si ricorda di averci fatto il bagno d’estate in quei canali, quando l’acqua era ancora limpida e altri ricordano in quei campi la scampagnata dopo il carnevale.
Molte amministrazioni in Italia stanno assicurando la presenza di zone libere dalla edificazione mediante la individuazione di parchi urbani o, meglio ancora, di parchi agricoli che siano di tutela per la residua agricoltura praticata in zona e che siano anche utili per tutto quello che si associa alla esistenza di aree libere a verde. Il parco urbano o parco agricolo consente la persistenza di tradizioni, di attività sportive semplici e consente la possibilità di passeggiare in libertà senza essere rinchiusi dalle cancellate di una villa comunale.
La produzione di ortaggi e verdure può avere uno sbocco commerciale sicuro e conveniente per il vicino centro abitato e può essere aiutata dall’Amministrazione anche attraverso esenzioni fiscali.
In una situazione caotica come quella che si rinviene intorno alle aree metropolitane può essere quello dei parchi urbani l’ultimo strumento per tutelare ambiente ed economia in termini accettabili per tutti.

sabato 3 aprile 2010

Il trionfo di Mammona

Se è lecito occuparsi di questioni un po’ lontane da Caldoro e da De Luca appare opportuno considerare quanto sta accadendo in queste settimane ed in questi giorni intorno alla Chiesa e al Papa.
Senza entrare in particolari che potrebbero essere analizzati sicuramente sul piano dell’accertamento giudiziario o su analogie di comportamenti con ambienti ( religiosi o non) ove pure si manifestano problemi di omosessualità (dato che prima di tutto di questo si tratta) appare interessante riflettere invece sul meccanismo ormai ben conosciuto con il quale i potenti accerchiano, lacerano e distruggono chi si oppone alle loro voglie di conquista.
Sono gli stessi che hanno invaso e distrutto l’Iraq con prove false, che arrestano e torturano, che non distinguono tra colpa personale e colpa collettiva, che occupano e bombardano paesi e popolazioni al fine di allargare il “mercato” ed "esportare" la democrazia, sono gli stessi che in questi giorni hanno messo nel mirino chi rimane come ultimo ostacolo per le ulteriori conquiste di dominio militare e finanziario del mondo.
Sono gli stessi che hanno cancellato civiltà preesistenti , che hanno piegato nazioni e popolazioni, quelli che non tollerano limiti ed identità (che siano famiglia, religioni, nazioni, culture o tradizioni) al dispiegarsi del potere assoluto (un potere frammisto di voglia di denaro e mistica millenarista) sono gli stessi che oggi mirano al linciaggio di chi rimane come ultimo ostacolo, seppure disarmato, ma comunque da abbattere e rendere inoffensivo.
Guai a porre dubbi sull’economia dei potenti, a invocare attenzione alle popolazioni bombardate, ai derelitti e ai torturati, prima o poi la stampa ti mette sotto, meglio occuparsi e dividersi su D’Addario e Noemi, che al resto ci pensa Mammona.

giovedì 1 aprile 2010

Si galleggia.

L’aumento dell’astensione e la frammentazione del voto tra tante liste disegnano un Paese che non ha un sistema condiviso e nemmeno partiti con una prospettiva credibile di ampio respiro.
Si vota per la gestione del potere e sono determinanti le aggregazioni che qui o là mostrano di garantire ritorni sicuri.
Condanne , decadenze, tutto inutile, basta stare nel giro giusto e l’elezione è garantita.
Non si riesce più a distinguere tra i contenitori politici maggiori, Pd e Pdl, avendo la sensazione che entrambi fanno a gara a chi serve meglio i desideri dei potenti.
Se non ci fosse la garanzia di una legge elettorale nazionale che costringe gli elettori verso i due partiti contenitori avremmo un parlamento di minoranze e tuttavia corriamo il rischio di essere governati da una minoranza che dalle urne esce maggioranza per effetto di premi e quote che risultano del tutto irragionevoli.
Un sistema che non garantisce omogeneità tra centro e periferia non può reggere per molto e la moltiplicazione dei centri di spesa con l’assenza dei controlli costituisce il viatico per avvicinarsi sempre più al baratro.
Auguri a tutti, nonostante tutto.